L’Osservatorio della Cultura nasce da un’esigenza di monitoraggio e rilevazione dei consumi culturali dei cittadini e dei loro bisogni non ancora emersi.
Attraverso un percorso di formazione in collaborazione con la cooperativa Pegaso e l’azienda MoCa, spin off dell’Università di Firenze, il Cantiere Cultura ha sviluppato un sistema di monitoraggio dei bisogni che la città di Follonica può esprimere. Attualmente non esistono sistemi di rilevazione specifici per la fruizione ed il consumo culturale di un territorio proposti da Comuni e Regione, pertanto l’idea di collaborare con l’Università per la costruzione di un modello scientifico e restituzione dei dati diventa elemento innovativo e strategico non solo localmente ma ripetibile in altre realtà.
Dall’analisi dei dati alla produzione di progettazione I dati sono l’elemento principale nel modello contemporaneo di produzione di beni e servizi culturali. La disponibilità di dati strutturati ed aggregati, facilitati dai nuovi strumenti di comunicazione, consente una progettazione più puntuale ed aderente ai bisogni del territorio, oltre che stimolare la cittadinanza a diventare parte attiva nell’utilizzo di beni, servizi ed edifici resi disponibili dalle rete territoriale e dalle P.A.
I dati saranno rilevati attraverso questionari cartacei e/o digitali e rivolti ad associazioni e cittadini.
I dati una volta raccolti (in forma totalmente anonima) saranno processati ed aggregati secondo modelli scientifici in collaborazione con l’Università di Firenze.
I questionari saranno sottoposti a tutti i cittadini e verteranno sull’analisi dei consumi culturali.
Verrà eseguita una mappatura del mondo associativo e relativa costruzione di una rete. I dati saranno processati in collaborazione con l’Università di Pisa.
L’analisi dei dati e la loro strutturazione consentirà al Cantiere di poter attivare una specifica progettazione rivolta alla soddisfazione dei bisogni espressi ed alla stesura di un sistema di raccomandazioni per le P.A. che sia coerente con le esigenze manifestate sia nell’attivazione di sistemi socio-culturali sia strutturali (rigenerazione di aree cittadine e ridefinizione degli spazi)
